Sviluppo cognitivo

Durante l'adolescenza, i cambiamenti nel cervello interagiscono con le esperienze, le conoscenza e le richieste sociali, ciò produce una veloce crescita cognitiva. L'adolescente diventa "...un individuo che spinge il suo pensiero al di là del presente immediato, e costruisce teorie su qualsiasi cosa, provando un compiacimento particolare nel soffermarsi in considerazioni su ciò che non è" (Piaget, 1947, p. 139). Si assite cioè all'acquisizione del cosiddetto "pensiero ipotetico-deduttivo", ovvero di una  forma di pensiero  che   permette di manipolare i concetti astratti, di simbolizzarli, di formulare ipotesi e relazioni tra di esse. Si può parlare in tal senso anche di "pensiero formale" che vuol dire che il ragazzo dopo gli 11 anni non ha più bisogno di ragionare su oggetti concreti, tangibili, manipolabili, di fare esperienza diretta delle situazioni per comprenderle, ma può effettuare dei ragionamenti anche in loro assenza o utilizzandone rappresentazioni simboliche. In realtà non si tratta di un’acquisizione subitanea, ma di un lungo processo, che inizia con l’esordio dell’adolescenza e si protrae lungo tutta la scuola media inferiore e superiore. Non è nemmeno una tappa evolutiva discontinua rispetto alle precedenti: il pensiero ipotetico-deduttivo, infatti, integra il modo di pensare precedente e si pone come il coronamento del lungo processo di sviluppo delle strutture intellettive.  Inoltre, il suo utilizzo gradatamente si estende alle diverse sfere dell’individuo e di esso ne risentono l’attività scolastica, i rapporti con gli altri, la rappresentazione di sé e del proprio futuro.

Il pensiero ipotetico-deduttivo permette all’adolescente di giungere a quella che Kohlberg chiama moralità post-convenzionale, ovvero alla convinzione che la legge, universale e condivisa, prescriva i comportamenti corretti, debba rispondere all’utilità sociale (pertanto possa essere modificata) e comunque sia ben distinta dai valori e dalle opinioni, soggettivi e personali.

Sono correlati del pensiero ipotetico-deduttivo anche la fantasia (che in adolescenza si divincola dal concreto e può creare mondi del tutto originali), l’illusione (di solito si manifesta nella credenza di poter creare un mondo nuovo, diverso dal reale), la megalomania (è la manifestazione della propria grandezza che può compiersi attraverso l’eroismo, la “santità”, la criminalità) e la depressione (che si può verificare quando l’illusione naufraga nel disinganno).

Un'altro prodotto di questo cambiamento di pensiero è la comprensione della relatività delle nelle situzioni della vita di tutti i giorni e delle posizioni delle persone in genere. Ciò è alla base delle cosidette Metacognizioni     .


 

 


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