Secondo questo approccio (sul quale ho inziato a lavorare nel 1980) l'attenzione si deve porre alla relazione dinamica e continua tra l'individuo e i contesti esterni ed interni. In tal senso l'approccio si interessa di:
A. indagare su cosa accade fra e nei sottosistemi nei quali egli è inserito, il livello di convergenza e di divergenza nella organizzazione (architettura) di tali sottosistemi. Come tali sottosistemi si relazionano alle manifestazioni patologiche o alle condotte devianti.
B. La prospettiva life span e life course, che chiama in causa le domande evolutive legate al contesto (traiettorie, transizioni), gli eventi di vita, le competenze evolutive dei soggetti (cognitive, biologiche, la resilienza), i fattori protettivi e di rischio.