I compiti di sviluppo in adolescenza

 

Gli psicologi evolutivi ritengono che il compito di sviluppo più importante sia la definizione di una autonomia psicologica che porti alla costruzione di una identità personale e sociale. Siccome lo sviluppo di un individuo ha un asua continuità nel tempo, un ragazzo che non ha risolto i compiti di sviluppo dell'infanzia e della preadoloescenza entrerà nel periodo adolescenziale con una scorta limiatata di risorse (più fattori di rischio e meno fattori protettivi) per poter affrontare  le sfide proprie di questa età della vita. Questo è uno dei concetti fondamentali della cosiddetta epigenesi, secondo la quale esiste una continuità fra diversi stadi di sviluppo e, quando si realizza uno stadio si passa alle sfide di quello successivo. In ambito psicologico si parla di una epigenesi probabilistica, sottolinerando con questo il fatto che la continuità della organizzazione (o disorganizzazione) evolutiva non è inevitabile. In ogni caso, le esperienze di vita precendenti sono importanti e ci danno la possibilità di comprendere come l'organizzazionme dei sottosistemi abbia influenzato ilomodo di rispondere alle situazioni ed allo stress. I compiti di sviluppo nel periodo adolescenziale sono rappresentati essenzialmente da:

1. l'autonomia psicologica che riguarda differenti dimensioni, incluse l'autonomia e l'indipendenza  emotiva dai care givers, tipica del periodo infantile; l'autonomia comportamentale intesa come capacità di funzionare in maniera indipendente anche da un punto di vista concreto (gestione dei tempi, delle proprie cose, degli studi, del lavoro); l'autonomia cognitiva, ovvero la capacità di prendere delle decisioni, di arrivare ad una autodirezione assumendosi la responsabilità delle proprie scelte. L'autonomia psicologica si realizza mantenendo  delle relazioni positive con i propri genitori e con gli adulti in genere e non attraverso una contrapposizione conflittuale. Anche se queste relazioni sono trasformate in senso più paritetico.

 

2. La formazione di amicizie profonde che, come si è visto, comprende la capacità di relazionarsi (competenze relazionali) di sviluppare attaccamenti profondi.

 

3. Relazioni con l'altro sesso che permettono anche di mettere alla prova il proprio senso di amabilità personale, a volte confermato, a volte ridefinito con effetti positivi sull’identità personale. Ad esempio una persona evitante può sperimentare nell’adolescenza il piacere di un’amabilità non costruita sul fare ma sull'essere.

 

Questi compiti di sviluppo, ed altri che qui non abbiamo riportato  (come ad esempio, le sfide accademiche in una fase di transizione alle scuole superiori) richiedono un bagaglio di skills che vengono costruiti già nell'infanzia. In maniera diversa possono definire una vulnerabilità e un rischio che si può manifestare in condotte patologiche o devianti. Si immagini quali difficoltà può trovare un ragazzo che non è riuscito a costruire una sua autonomia dai genitori, ciò potrebbe costringerlo in una posizione di dipedenza emotiva e cognitiva. Oppure un ragazzo che non ha competenze che gli permettano di relazionarsi agli altri ragazzi, il rischio di esclusione sarà molto forte. O un giovane che non ha un repertorio di capacità cognitive ed intellettuali necessarie per un minimo successo accademico.