Libri da me pubblicati
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E' il mio ultimo libro con il quale porto a conclusione un lavoro di studi e ricerche sull'adolescenza e le sue manifestazioni devianti e psicopatologiche che è durato tutta una vita professionale (dall'inizio degli anni '80 al 2020). Dopo aver discusso la necessità e sua la legittimità teorica, illustro i lineamenti di un modello psicopatologico dell'adolescenza. Si tratta di un "macro paradigma" che, se acquisisce degli elementi propri della cosiddetta psicolatologia dello sviluppo, assume al suo interno contributi che appartengono, sia ad una cultura psicologica e psicopatologica tipica della vecchia Europa, sia agli autori anglosassoni che, alle volte del tutto involontariamente, ad essa si sono ispirati. Il modello è caratterizzato da una serie di elementi. Il primo è l'antropologia di riferimento, una concezione dell'essere umano fondata sull'esistenzialismo, in particolare sul contributo di Max Scheler nella sua visione dell'essere-nel mondo come un unico indivisibile di più dimensioni, in cui la persona è relazione e natura-vita-spirito-società- cultura formano uno stesso insieme seppur con diversi livelli di
autorganizzazione. Il secondo elemento è l'epistemologia di riferimento: la complessità, che in senso operativo si esplica nell'utilizzo dei contributi dell'appproccio ecologico, della teoria sistemico-relazionale, della teoria dinamica dei sistemi. Qui è forte il rimando ai sistemi biologico, psicologico, sociale, culturale che nel libro vengono attentamente descritti. Un terzo elemento è la prospettiva life span, all'interno della quale si tenta di integrare fra di loro due approcci: il Corso di vita e l'Arco di vita. Ultimo elemento è la visione biografica della psicopatologia in adolescenza, un modo di intendere i disturbi psicologici come "eventi biografici": qualcosa che si inserisce all'interno della storia di vita complessiva di una persona. Tutto ciò porta con sé il superamento di vecchie logiche di stampo ottocentesco che hanno dato vita a posizioni parziali, rigide, dove ognuna ha cercato di affermare il proprio primato sull'altra. In sostanza, la proposta è quella di guardare ed interpretare la psicopatologia in adolescenza in maniera ampia e comoprensiva; una proposta che, da un punto di vista concreto, viene dettagliata nel capitolo dedicato all'assessment psicopatologico. more
Può essere definito come un saggio psicosociologico di criminologia evolutiva. Nel corso quale si affrontano e si spiegano le problematiche ricorrendo alla epistemologia della “complessità. Ne risulta così che la delinquenza giovanile (l'età presa in considerazione va dai 14 ai 25 anni) è un fenomeno complesso che si origina all’interno di una fitta intelaiatura di interazioni e reciprocazioni dove, alle volte, trova anche il suo mantenimento. Nel volume si propone inoltre una sistematizzazione dei modelli criminologici più importanti ed attuali, delinenando così una “criminologia integrata” attraverso la quale si può spiegare l'origine, l'escalation e la continuità delle condotte. L'origine viene illustrata in riferimento alle diverse teorie dei tratti individuali (biologici e psicologici), alle diverse spiegazioni micro e macro sociali (dove trovano particolare spazio l'ambiente sociale, la famiglia, il gruppo dei pari, la scuola) ed alle teorie del controllo. La fase di escalation è descritta e compresa attraverso gli apporti delle teorie dell'apprendimento sociale e della Teoria Generale dello Strain. Infine, il mantenimento richiama le recentissime teorie socio cognitive (soprattutto quelle che fanno riferimento ai sistemi di convinzioni delinquenziali e alle Teorie dell'etichettamento e dell'identità sociale). Il lavoro è fondato sulla recentissima produzione scientifica internazionale.
Le spiegazioni dei comportamenti delinquenziali giovanili hanno visto negli ultimi vent'anni l'emergere di un nuovo paradigma: quello psicosociologico. Si tratta di un approccio esplicativo ai fenomeni devianti nel quale i temi dell'ecologia sociale, della teoria dei sistemi, della psicologia sperimentale e del filone cognitivo comportamentale trovano particolare spazio. Risulta così che i fenomeni devianti sono dei "comportamenti" appresi e mantenuti in contesti sistemici come la famiglia, il quartiere, il gruppo dei pari, la scuola. A questi si va aggiungendo l'individuo stesso che viene compreso come uno dei sistemi in grado di interagire con gli altri ambienti e mantenere in tal modo le condotte problematiche. Questa nuova forma di intendere la devianza ha aperto così al strada ad un diverso modo di intervenire sui fenomeni. Il volume illustra, attraverso la presentazione di diversi casi da me seguiti, non solo perché si fa ma anche come si conduce un trattamento ecologico o psico-sociale: dal momento dell'assessment, a quello della ricostruzione della impalcatura sistemica fino all'intervento che viene definito sia nelle sue diverse fasi che nelle procedure e nelle tecniche sistemiche, in quelle cognitive e comportamentali.
Il volume tratta i problemi inerenti al disagio e alla devianza giovanile secondo un’ottica psico-socio-educativa. Attraverso un linguaggio semplice e chiaro ho cercato di fornire agli studiosi delle chiavi interpretative per comprendere i fenomeni ed agli operatori degli strumenti pratici per intervenire. L'opera raccoglie i contributi più recenti della letteratura internazionale, per la maggior parte sconosciuti al pubblico italiano. In appendice gli strumenti di valutazione della delinquenza giovanile. Questo libro è destinato a tutti coloro che a diverso livello operano con giovani in condizione di disagio o a rischio: psicologi, psichiatri, psicoterapeuti, insegnanti, assistenti, sociali, educatori. E' stato adottato da numerosi docenti universitari nei loro corsi di psicologia e sociologia della devianza e di pedagogia speciale.
E' stato praticamente il primo libro italiano sulla psicologia e la psicoterapia delle coppie infertili. In meno di 200 pagine ho cercato di illustrare quale siano gli effetti della sterilità sul vissuto della copia e dei singoli partner e come sia possibile, attraverso una psicoterapia orientata in senso cognitivo-esistenziale, aiutare queste persone a ritrovare il significato della propria vita. Così scriveva il Prof. Romano Forleo nella sua prefazione: "Ho davanti agli occhi i volti delle coppie, tante, che cercano di avere un figlio e non ci riescono. Alcune di esse sono alla ricerca dell'impossibile, altre determinate ad avere una gravidanza ad ogni costo; alcune si compevolizzano altre incrinano la relazione coniugale e spengono il desiderio sessuale, attribuendo gli immancabili conflitti e l'innevitabile declino del desiderio alla mancanza di fertilità. Se avessi letto prima questo libro, avrei compreso meglio le domande vere, i bisogni reali di ciascuna di queste coppie e forse mi sarei messo accanto a loro come compagno di strada, più che come cartello indicatore. La sterilità infatti non è solo evenienza patologica, ma crisi di vita personale e relazionale, che in alcuni casi conduce a disagi e disturbi psicologici profondi e invalidanti. Un libro fondamentale per chi deve impostare in modo attivo e consapevole la soluzione dei problemi della propria infertilità, indispensabile al medico, utile a chi vuol conoscere meglio le problematiche umane" more
Il mio maestro Viktor Emil Frankl affermava che "Ogni epoca ha la sua nevrosi ed ogni epoca necessita di una sua psicoterapia". Se nell'ottocento l'isteria era la malattia mentale per eccellenza, la psicoanalisi nacque proprio come tentativo di cura di questa patologia, dalla fine degli anni '70 nel mondo occidentale sono diventate di prepotente attualità alcune malattie psichiche per certi versi misteriore, i cosidetti distrurbi del comportamento alimentare: l'anoressia nervosa, la bulimia nervosa e una pletora di disturbi dove il cibo ed il peso corporeo la fanno da padrone (sovralimentazione, abbuffate compulsive, vomiting etc.). Quando pubblicai questo volume, grazie ai mass media i nomi delle malattie dell'alimentazione erano già conosciuti ma, come capita ancora oggi, al di là dei "si dice" poche persone e addirittura pochi operatori sapevano effettivamente cosa fossero: le loro cause e i loro effetti, la loro diffusione, il loro possibile trattamento. Il volume intendeva rispondere a queste ed altre domande. In effetti si tratta di un viaggio attraverso questi disturbi, nel corso del quale si possono incontrare tante storie vere di pazienti da me curate; un viaggio attraverso il tunnel della disperazione e della sconfitta; un viaggio durante il quale ho mostrato come sia possibile imboccare la difficile strada verso la guarigione e scorgere la bellezza della vittoria sulla malattia. more
Il tema di questo volume è l'alcolismo, una dipendenza seria e assai pericolosa, perfino oggi poco conosciuta ma negli anni '80 decisamente ignorata da esperti ed operatori, per molti un "male oscuro" difficile da comprendere e da trattare efficacemente. In quegli anni ero fra i pochi psicoterapeuti ad interessarmi anche di questa dipendenza e scoprii che la Logoterapia di Frankl poteva essere un ottima forma di trattamento perché riusciva a spingersi fino alla base del problema, riusciva ad arrivare ad un aspetto che gli altri approcci psicologici e psichiatrici dimenticavano: alla dimensione esistenziale, al vuoto esistenziale, la frustrazione cioè del bisogno di dare alla vita il suo signiticato più pieno ed appagante. Della Logoterapia di Frankl all'inzio degli anni '80 nel nostro paese era conosciuto soprattutto il versante antropologico, fino ad allora nessuno aveva provato a sistematizzare un piano di trattamento con una sua logica e una prassi ben definita. Questo volume presentava -facendo ricorso ad un buon nunmero di casi- come nello specifico si conducesse una Logoterapia: le sue metodiche e le sue tecniche che andavano dall'assessment iniziale fino alla conclusione del trattamento. Ancora oggi considero questo lavoro molto attuale, sia per quanto riguarda l'intepretazione del fenomeno che per quanto riguarda la prassi di intervento e il razionale che ne è alla base. more